per vivere una giornata extra ordinaria: del tutto può accadere e del niente deve per forza succedere?
Perché alla fine cosa serve
vivere avventure straordinarie,
compiere imprese leggendarie
se poi non le riesci a rievocare.
Se non riesci a rivivere
quelle stupende sensazioni,
se non riesci ad afferrare
e a tenerti stretti
quei momenti e
quelle emozioni.
Quante volte ti è capitato che una musica,
un colore, un sapore, o un odore riuscissero
a risvegliare qualche antica sensazione?
I pensieri, a volte,
scorrono talmente velocemente
che si è in balia della corrente.
Diventano fluidi come gelatinosi,
ti sgorgano dalle orecchie,
cerchi di afferrarli ma,
ti scivolano via dalle mani.
Altri pensieri invece sono talmente viscosi
che si impregnano alle sinapsi.
I dispiaceri che vorresti dimenticare
sono impressi indelebilmente,
come marchiati a fuoco lentamente.
E quanti invece ricordi piacevoli
che avresti sempre voluto mantenere vividi
e che non riesci proprio più a rammentare.
Quand'è l'ultima volta
che sei riuscito a ricordare
qualcosa che pensavi ormai morto e sepolto da tempo?
Se potessi esprimere un desiderio, vorrei, più d'ogni altra cosa, per me, una memoria eidetica, che mi faccia ricordare tutto indistintamente, e non solo quello che mi ferisce, quello che mi colpisce quello che sul più bello finisce e che d'un tratto svanisce, tutto ciò che mi fa demoralizzare. Vorrei leggere e istantaneamente memorizzare. Vorrei tanto, smettere di dimenticare.
Se un giorno ti svegliassi e non ricordassi più niente, se in seguito a un trauma perdessi la memoria, in un istante,
saresti ancora te stesso, con tutta la tua personalità,
in tutta la tua magnifica identità?
è facile, a volte smettere di insistere smettere di sforzarsi e desistere è facile, più di quanto si creda: Dimenticarsi di esistere
Caro nonno, raccontami, di quando eri giovane, e il mondo girava nel verso opposto, tutto era a posto ma niente in regola, dicevi sempre che era un posto accogliente, ma non vi andava bene mai niente, che non vi accontentavate e volevate sempre di più, e che chi non era d'accordo lo appendevate a testa in giù, che i buoni erano i cattivi e che l'importante alla fine era solo restare vivi, per più tempo possibile, anche se era una vita vuota e inutile.
Ho letto tanto dei tuoi tempi, ma vorrei sentirlo dalle tue parole, vorrei tanto sapere come stavano le cose:
Dimmi com'erano i fiori, erano di mille colori? come tutte le sfumature degli arcobaleni? E il loro profumo com'era? Lo stesso di quella che un tempo chiamavate "primavera"?
E dimmi il mare, era davvero così pulito che ci si poteva nuotare dentro? Che l'acqua era fresca e limpida e che c'erano piu pesci che plastica?
E le stelle nonno, brillavano come i satelliti nella notte? e le lucciole, come gli occhi dei gatti? e i diamanti è per quello che li chiamavate brillanti?
E dimmi che sapore aveva la pioggia prima che diventasse acida? E dimmi com'era l'Africa prima che diventasse tutta desertica?
E dimmi che sapore aveva il miele, lo stesso delle mele? E dimmi com'era L'Artico prima che si sciogliesse, prima che il livello del mare salisse?
Scommetto che non c'erano le tempeste radioattive e che di notte per dormire bastava un cuscino e una coperta. Scommetto che si poteva giocare sempre all'aria aperta, senza paura delle grandinate improvvise e delle ondate di calore e che potevate bere l'acqua dei fiumi senza paura delle malattie contagiose.
E' vero che con dei pezzi di carta si potevano comprare le persone? E' vero che si buttavano via oggetti in continuazione senza una apparente motivazione?
E' vero che sprecavate le risorse che la madre vi dava? Che non consideravate l'acqua come il bene più importante?
Che eravate inondati di immondizia e che dominavano sopra tutto l'egoismo e l'avarizia? E' vero che eravate schiavi della tecnologia? e che credevate nell'astrologia?
E' vero che pregavate per ottenere i favori personali, E' vero che credevate che le divinità e i miracoli fossero reali?
E pure che vivevate tutti ammassati in degli enormi agglomerati? Che mangiavate la spazzatura e ingrassavate a dismisura?
E' vero che era tutto ricoperto di asfalto e di cemento e che soffocavate nel vostro risentimento? Che vi tradivate senza nessuna premura, che disprezzavate la cultura? E che eravate sempre stressati e depressi, sempre stanchi e oppressi?
E dimmi è vero che eravate sempre arrabbiati gli uni con gli altri? Che vi offendevate a vicenda per essere nati in posti diversi, per aver idee contrastanti?
È mai possibile che vi combattevate per possedere un pezzo di terra? E che addirittura vi uccidevate l'un l'altro per fare, come la chiamavate? Ah si, per fare la guerra...
Com'era quella parola che usavi sempre? ah già... inquinare... Come era possibile che inquinavate senza pensare alle conseguenze? Perché facevate finta di salvare le apparenze, che tutto andasse bene anche quando era evidente, lo sapevate che l'estinzione era imminente?
Perché non hai fatto niente per ribellarti quando potevi? Perché non hai invertito la rotta quando dovevi?
Perché avevi uno stile di vita così sconsiderato? Perché di così tanti misfatti ti sei macchiato?
Forse all'inizio non ne eri a conoscenza, non ne avevi coscienza... Perché hai dovuto vedere crollare il tuo mondo per capire che era sbagliato di fondo?
E quando avete capito, perché non avete agito? Perché avete continuato a depredare la stessa terra che vi ha sempre sfamato,
pensando non fosse un reato?
Al tuo tempo non era normale preoccuparsi di ogni nascituro? Era normale fregarsene dell'avvenire e delle generazioni a venire?
Caro Nonno se mi volevi tanto bene, come io te ne ho sempre voluto, dimmi...
Adoro, ammirare i colori caldi che ti tolgono il respiro, rinfrescarmi con le gocce di rugiada al mattino, inebriarmi col profumo di terra, appena piovuto, sedermi su di una panchina a contemplare il blu infinito, correre a perdifiato in uno sterminato, prato fiorito, stendermi sotto l'ombra di un vecchio pino, e guardare qualche formica, passeggiare sopra al mio dito.
Adoro, svegliarmi col canto dei fringuelli, e respirare l'aria pungente, al mattino, ammaliarmi col profumo di gelsomino in fiore, del sottobosco l'inconfondibile odore, passeggiare in punta di piedi tra le fresche frasche, inalare l'olezzo di rami e foglie secche, della resina che sgorga dalla corteccia, dei funghi e delle muffe.
Adoro il vento che mi accarezza le guance e il sole che mi bacia la fronte, come si stagliano le nuvole all'orizzonte, come filtra la luce tra le fonde, l'infrangersi sugli scogli delle onde, il profumo di salsedine che ti penetra nelle narici, ammirare l'aurora e il tramonto dalle pendici.
Adoro... Vagabondare e fantasticare, curiosare e scrutare, scorgere e origliare.
In primavera lo svolazzìo delle api, in estate il frinio delle cicale, in autunno il tintinnio della pioggia, in inverno il crepitio del fuoco.
Adoro, immergere i sensi e perdermi nel creato, ciò che nostra madre natura con tanta premura ci ha donato. Lei è l'unica che ci serve veramente per vivere in salute e serenamente, che ci conforta, che allevia le nostre pene, che ci consola sempre, la sola di cui abbiamo bisogno per tornare alle nostre origini e trovare la pace, maturando e crescendo interiormente.
Sul web si sparla di chiunque, si ridicolizza sempre e comunque
soprattutto chi è animato dalle migliori intenzioni,
si schernisce, si deride e si umilia, senza implicazioni
senza nessun ripensamento, non sono solo opinioni
senza uno straccio di coscienza, conta solo l'apparenza.
Su internet ci si scanna, ci si accanisce contro il prossimo,
dilaga l'odio digitale, è la valvola di sfogo attuale
per tutte le frustrazioni e la insoddisfazione popolare.
i social media tra fake news, gossip e minchiate..
chi farà più like la foto di una gattina o di una una bella figa a pecorina?
Saranno tutte bufale o notizie manovrate?
Si va tutti alla ricerca della fonte perfetta,
quella inequivocabile, quella irreprensibile,
la più autorevole, la più insindacabile.
Il World Wide Web: patria di ignoranti, complessati, frustrati, insoddisfatti e repressi.
Si esprime la propria opinione prima di leggere,
prima ancora di capire quale sia la effettiva situazione,
come potrebbero essere andate realmente le cose,
se per caso coinvolge degli esseri viventi,
se abbiano anch'essi dei sentimenti.
Prospettive distorte, menti contorte
Quello che importa è solo
la propria reputazione,
il proprio status social,
la altrui considerazione
che si potrà elevare,
solo in base a quanto odio
saremo in grado di seminare.
Sul WWW non sei trendy se qualcuno non offendi..
Se sei anche snob e magari anche un dandy
neanche il tuo bancomat sa
alla fine del mese quanto spendi..
gli influencer meriterebbero tutti, schiaffoni alla bud spencer
gli hater andrebbero tutti, lobotomizzati da darth vader
Siamo malati, di protagonismo e di vittimismo,
ci facciamo i selfie pure all'ospedale
con gli amici a un party o a un funerale,
l'importante è ostentare, sempre e comunque.
Il nuovo paio di vans, fa gola a tutti i fans,
la nuova acconciatura, fa invidia anche a simona ventura.
Narcisisti, pessimisti, fancazzisti, di una coscienza sono sprovvisti
Like, hashtag, commenti e citazioni, siamo tutti dei gatti sornioni?
Diventa follower, aggiungimi ai tuoi friends, aggiorna il tuo stato, invitami al tuo cazzo di addio al nubilato, non sarò mica l'unico ad essere scartato?
Posta, condividi, tagga e commenta, di una squallida faccina,
il suo ego smodato non so se si accontenta.
Si cerca in ogni modo, di accaparrarsi tanta più approvazione
da persone che di amici hanno solo il nome,
per alimentare il proprio ego, il proprio alter ego.
Per sfamare il nostro bisogno di autocompiacimento:
è un animale affamato, bramoso di visceri e sangue,
non interessa quale sarà la sua prossima preda da spolpare,
deve solo estinguere la sua cannibalesca fame.
Il complottista si beve ogni cretinata inventata e pubblicata,
c'è poi il terrapiattista che della logica ne fa un punto di vista..
in fine il negazionista che non crede neanche nella propria esistenza.
E pensare che grazie ai dispositivi mobili avremmo la capacità
di trovare qualsiasi informazione, che solletica
la nostra più fervida immaginazione,
non solo del kamasutra, la più contorsionistica posizione
non per forza la situazione sentimentale più sensazionale,
abbiamo lo scibile umano in tasca, a nostra disposizione..
Invece viene usato per guardare qualche porcone o spargere la disinformazione,
comunque sia per distrarre l'attenzione dal problema principale
per cercare di occultare la verità, la situazione reale
che viviamo in una distopia mascherato da democrazia
che viviamo in una prigione senza sbarre, che siamo ingranaggi
di una macchinazione dalle regole alquanto bizzarre
Siamo scollegati dalla realtà, siamo schivi della virtualità.
Network sociale, avvicina le persone lontane, ma allontana le persone vicine.
Forse era meglio quando alle persone gli andavi a bussare al portone,
forse era meglio quando si stava a parlare al telefono per ore e ore.
Non riusciamo neanche più una strada ad attraversare
senza farci investire, per fissare quello stramaledetto cellulare