martedì 30 luglio 2019

Pensiero persistente




Sono stanco di rincorrere,
di aspettare, di rimandare,
di fare come il cane 
che si morde la coda,
vorrei più d'ogni altra cosa
contare, i giorni che ci separano,
se sapessi quanti sono
metterei le croci sul calendario,
lo scriverei a lettere cubitali
sul mio caro diario.

Perché se non sei qui con me,
io mi sento come se avessi perso il treno,
come se avessi smarrito il sentiero,
come se fosse sfumata un occasione importante,
come se mi mancasse sempre un pezzo,
come se non fossi più lo stesso.

Ma se non posso averti, almeno
vorrei qualcuna come te,
che mi faccia girare la testa,
che mi faccia sentire sempre
come se fosse un giorno di festa,
che mi faccia perdere di vista
tutti i problemi e le difficoltà,
che mi faccia restare ottimista
di fronte alle sconfitte e alle avversità.

Se fosse in mio potere
smuoverei le montagne,
separerei gli oceani,
camminerei sulle acque
e nuoterei nelle nuvole,
se servisse a colmare 
gli anni luce che ci separano,
se servisse a unire
questo vuoto incolmabile 
che ci divide.

Sembra più di una vita 
che ti cerco, che ti inseguo,
che ti immagino, che ti desidero
nei meandri della mia mente
sei un tarlo che scava insistentemente,
sei un:


Pensiero persistente




domenica 28 luglio 2019

Si può anche morire di stress



Nella spietata 
società quotidiana,
triste realtà terrena,
è talmente tanta la fatica
che ti consumi 
uno dopo l'altro 
tutti gli anni di vita
vieni risucchiato
in una routine infinita.

Puoi scegliere
o morire di fame, o avere
l'immenso privilegio
di farti sfruttare
per far arricchire
il tuo titolare;
che tu ti diverta
a spezzarti la schiena
per 2 dollari al giorno
nelle profondità
di una miniera
o che tu giosca 
nel farti barricare
in una stanza 2x2
a fissare l'orologio e
a lavorare come un automa
8,9,10...12 o più ore filate
per poi, alla fine delle dure giornate 
andare in una sorta di coma.

Ti costringono 
a turni massacranti
fatti di attimi 
asfissianti:
una moltitudine
di secondi
ineluttabili,
inesorabili,
interminabili,
insostenibili;
istanti di vita rubati,
indebitamente sottratti,
che nessuno
indietro può ridarti 
e dalla quale perdita, 
nessuna somma di denaro
può consolarti.

Sei lontano da
tutto ciò che ami
dalle tue aspirazioni
più appaganti,
dai tuoi desideri
più reconditi,
dagli interessi
e dalle passioni
che ami coltivare

Sottrae tempo prezioso
da passare con i propri affetti
quelli che ci capiscono
e che ci compatiscono
che ci supportano
che ci sopportano 
che ci fanno stare bene
e che entrano in comunione
con le nostre pene

Non gliela dare vinta,
la vita non è per finta,
non perdere la tua umanità
quel briciolo di vitalità 
che la vita donarti saprà
sorridi sempre sprezzante
non perdere ogni
prezioso istante
rimuginando
ancora e ancora
rivangando
il passato,
che vadano in malora...

Quando esci 
non fare come facevi prima
stacca la spina
disconnettiti
riguardati
rilassati
coccolati
viziati
e soprattutto
ricordati che:


Si può anche morire di stress



giovedì 18 luglio 2019

Dimenticarsi di esistere


Ho bisogno di situazioni
che mi colpiscano duro, 
dritto al cervelletto,
che mi mandino al tappeto,
come un entrata ad effetto,
che mi destino dal torpore,
che mi facciano 
sobbalzare il cuore,
che mi aiutino a 
fissare i ricordi, 
ad imprimerli bene in mente,
per far sì che non tutti, 
scorrano via inutilmente. 

Quanto ti accorgi dello scorrere 
del tempo e quanto ti ferisce il fatto 
di non potergli correre dietro?

Troppo spesso i giorni 
si susseguono inesorabilmente, senza 
che si riesca a distinguerli nettamente. 
Ti risvegli e ricominci da capo.
come in un circolo vizioso, 
come se la vita fosse 
un gioco a dadi truccato,
come se fossimo cavie 
che corrono sulla ruota,
come se fossimo esperimenti 
di un qualche pazzo scienziato;
la monotonia dovrebbe essere un reato.

Quante volte sei uscito dalla routine quotidiana,
per vivere una giornata extra ordinaria: 
del tutto può accadere e del niente deve per forza succedere?

Perché alla fine cosa serve
vivere avventure straordinarie,
compiere imprese leggendarie
se poi non le riesci a rievocare.
Se non riesci a rivivere 
quelle stupende sensazioni,
se non riesci ad afferrare
e a tenerti stretti 
quei momenti e
quelle emozioni.

Quante volte ti è capitato che una musica, 
un colore, un sapore, o un odore riuscissero
a risvegliare qualche antica sensazione?

I pensieri, a volte, 
scorrono talmente velocemente
che si è in balia della corrente.
Diventano fluidi come gelatinosi,
ti sgorgano dalle orecchie,
cerchi di afferrarli ma, 
ti scivolano via dalle mani.
Altri pensieri invece sono talmente viscosi
che si impregnano alle sinapsi.
I dispiaceri che vorresti dimenticare 
sono impressi indelebilmente,
come marchiati a fuoco lentamente.
E quanti invece ricordi piacevoli 
che avresti sempre voluto mantenere vividi
e che non riesci proprio più a rammentare.

Quand'è l'ultima volta 
che sei riuscito a ricordare
qualcosa che pensavi ormai 
morto e sepolto da tempo?

Se potessi esprimere un desiderio,

vorrei, più d'ogni altra cosa, per me,
una memoria eidetica,
che mi faccia
ricordare tutto indistintamente,
e non solo quello che mi ferisce,
quello che mi colpisce
quello che sul più bello finisce
e che d'un tratto svanisce,
tutto ciò che mi fa demoralizzare.
Vorrei leggere e istantaneamente memorizzare.
Vorrei tanto, smettere di dimenticare.

Se un giorno ti svegliassi e non ricordassi più niente, 
se in seguito a un trauma perdessi la memoria, in un istante, 
saresti ancora te stesso, con tutta la tua personalità, 
in tutta la tua magnifica identità?

è facile, a volte
smettere di insistere
smettere di sforzarsi e desistere
è facile, più di quanto si creda:

Dimenticarsi di esistere






lunedì 15 luglio 2019

Bimbi sperduti




Ti ricordi di quando eri inberbe
i bei tempi del tutto o niente 
di quando si aspettava ansiosamente
il suono della campanella
si rideva sempre a crepa pelle
si stava le ore a rimirar le stelle
ogni cosa era per scherzo
giravamo in tondo anche senza sterzo
le giornate erano spensierate
le atmosfere erano fatate
la più grossa preoccupazione
era non prendere le pallonate
al di sotto del cinturone
erano vite sospese, vite appese
volavamo senza polvere di fata
bighellonavamo l'intera giornata
ci illudevamo che i problemi
fossero già troppi mentre
non c'erano mai intoppi
i nostri migliori amici
erano la felicità e lo stupore
si rientrava solo al calar del sole
con i vestiti sporchi 
di fango e sudore
con le ginocchia sbucciate
e le dita intorpidite
eravamo protetti, eravamo coccolati
il più delle volte anche viziati
senza accorgercene neanche
eravamo molto fortunati
spiegavamo le ali dell'immaginazione
improvvisavamo gesta epiche
inventavamo storie fantastiche
si fingeva anche di giocare alla guerra
volevamo solo salvare il pianeta terra
credevamo che il bene 
alla fine avrebbe trionfato sempre
non esisteva la noia
esisteva solo la gioia per il presente
ci esaltavamo per ogni niente
ci entusiasmavamo per le cose
in cui credevamo, che desideravamo veramente
eravamo lunatici, eravamo isterici
eravamo bisbetici e schizofrenici
eravamo frivoli, eravamo ingenui
eravamo liberi e inconsapevoli
eravamo scriccioli, eravamo adorabili
eravamo teneri e sensibili
eravamo tutti amici
anche se perfetti sconosciuti
eravamo tutti:


Bimbi sperduti 




giovedì 11 luglio 2019

È più facile...




Siamo costantemente alla ricerca di certezze, 
a cui aggrapparci, a cui ancorarci, 
cerchiamo solo di non farci
cadere il mondo sotto ai piedi. 
Abbiamo un bisogno impellente 
di presunte verità di cui convincerci,
perseguiamo la rassicurante routine quotidiana,
rifuggiamo dalla desolante, isolante, solitudine leopardiana. 

È più facile credere, invece che essere consapevole.

Siamo incessantemente alla ricerca di bagliori di felicità, 
nell'oscura realtà, densa di tristezza, 
di sprazzi di sereno, in un cielo minaccioso, 
di rari momenti di conforto, in un mondo tedioso, 
di un cantuccio caloroso, di rassicuranti situazioni familiari,
che ci facciano sentire come a casa nostra, 
che ci facciano girare in tondo, come in una giostra,
ma senza andare, in fondo, da nessuna parte.

È più facile sperare che rimboccarsi le maniche e darsi da fare.

Rimaniamo ancorati alle nostre pochezze, 
alle nostre incertezze, alle nostre debolezze
al nostro disgusto per ciò che è differente,
al nostro rifiuto per ciò che non comprendiamo, 
per quello che vorremmo essere ma non possiamo, 
o che segretamente siamo ma che rifiutiamo.

È più facile odiare chi è diverso che scavarsi dentro e capire se stesso

Siamo fragili, siamo inerti,
siamo volubili, siamo incerti,
siamo psicolabili, siamo inermi.

È più facile aggredire, deridere e umiliare,
è più facile criticare, è più facile giudicare,
è più facile farsi influenzare, è più facile emulare,
è più facile pensare solo a se stessi e prendersela con gli indifesi,
piuttosto che ragionare, comprendere e ascoltare,
piuttosto che immedesimarsi e prodigarsi,
piuttosto che essere comprensivi,
piuttosto che essere umani.

È più facile diffidare, rifiutare, rimandare,
è più facile detestare, snobbare, sparlare.

È più facile lasciarsi andare, che affrontare le vicissitudini quotidiane,
è più facile ridere delle altrui disgrazie, che pensare alle proprie,
è più facile bramare, che lasciare andare,
è più facile desistere, che insistere,
è più facile distruggere, che creare,
è più facile avere, che essere,
è più facile sopravvivere, che vivere.



sabato 6 luglio 2019

Sono un essere Umano





Sono, ogni persona che ho conosciuto, 
ogni posto dove ho viaggiato, 
ogni esperienza che ho vissuto.

Sono ogni sorso di birra che ho bevuto, 
ogni dispiacere che ho soffocato 
e poi, di rimuovere, in ogni modo ho tentato. 

Sono, ogni minuto che mi sono fumato,
ogni attimo prezioso che ho sprecato. 

Sono, ogni treno che ho perduto, 
ogni occasione evaporata, 
ogni lasciata e poi persa. 

Sono, ogni giornata storta, ogni porta 
che si è chiusa e mai più riaperta
sono, ogni decisione sofferta
ogni arrabbiatura, ogni scottatura.

Sono, ogni traguardo, ogni fiero sguardo,
ogni bivio scelto, ogni vicolo cieco,
ogni volta che sono caduto 
ma poi mi sono rialzato.

Sono, ogni lezione che ho imparato e poi interiorizzato
ogni pensiero fatto, ricordato e poi lentamente obliato

Ero, sono e sarò

più della somma di tutti 
gli innumerevoli brandelli, di tutte le innumerabili parti,
di tutti gli infiniti frammenti, degli indefiniti momenti,
sono un entità olistica, una sinfonia concertistica,
sono una creatura metafisica.

Sono anima, mente e corpo.
sono una fusione di bene e di male,
di positivo e di negativo,
di uomo e di donna,
di alfa e di omega,
sono un tutt uno.

E infine sono anche un organismo estraneo
sono un parassita sottocutaneo
da madre natura creato e poi rigettato
sono un esperimento mal riuscito
sono egoista, sono spietato.

Ma sono anche compassionevole, caritatevole
empatico e sensibile.

Sono un meccanismo quasi perfetto,
una combinazione delle migliori ramificazioni,
sono il risultato di migliaia di anni di evoluzione.
un essere irripetibile, incredibile, inesprimibile.

Sono un puntino in un universo sconfinato,
un increspatura in un oceano sterminato.

Sono un elemento strano,
sono un tipo straordinario,


Sono un essere Umano








mercoledì 3 luglio 2019

Lettera di un nascituro venturo




Caro nonno, raccontami, di quando eri giovane, e il mondo girava nel verso opposto,
tutto era a posto ma niente in regola, dicevi sempre che era un posto accogliente,
ma non vi andava bene mai niente, che non vi accontentavate e volevate sempre di più,
e che chi non era d'accordo lo appendevate a testa in giù, che i buoni erano i cattivi
e che l'importante alla fine era solo restare vivi, per più tempo possibile, anche se era una vita vuota e inutile.

Ho letto tanto dei tuoi tempi, ma vorrei sentirlo dalle tue parole, vorrei tanto sapere come stavano le cose:



Dimmi com'erano i fiori, erano di mille colori? come tutte le sfumature degli arcobaleni?
E il loro profumo com'era? Lo stesso di quella che un tempo chiamavate "primavera"?

E dimmi il mare, era davvero così pulito che ci si poteva nuotare dentro?
Che l'acqua era fresca e limpida e che c'erano piu pesci che plastica?

E le stelle nonno, brillavano come i satelliti nella notte?
e le lucciole, come gli occhi dei gatti? e i diamanti è per quello che li chiamavate brillanti?

E dimmi che sapore aveva la pioggia prima che diventasse acida?
E dimmi com'era l'Africa prima che diventasse tutta desertica?

E dimmi che sapore aveva il miele, lo stesso delle mele?
E dimmi com'era L'Artico prima che si sciogliesse, prima che il livello del mare salisse?

Scommetto che non c'erano le tempeste radioattive
e che di notte per dormire bastava un cuscino e una coperta.
Scommetto che si poteva giocare sempre all'aria aperta,
senza paura delle grandinate improvvise e delle ondate di calore
e che potevate bere l'acqua dei fiumi senza paura delle malattie contagiose.

E' vero che con dei pezzi di carta si potevano comprare le persone?
E' vero che si buttavano via oggetti in continuazione senza una apparente motivazione?

E' vero che sprecavate le risorse che la madre vi dava?
Che non consideravate l'acqua come il bene più importante?

Che eravate inondati di immondizia e che dominavano sopra tutto l'egoismo e l'avarizia?
E' vero che eravate schiavi della tecnologia? e che credevate nell'astrologia?

E' vero che pregavate per ottenere i favori personali,
E' vero che credevate che le divinità e i miracoli fossero reali?

E pure che vivevate tutti ammassati in degli enormi agglomerati?
Che mangiavate la spazzatura e ingrassavate a dismisura?

E' vero che era tutto ricoperto di asfalto e di cemento e che soffocavate nel vostro risentimento?
Che vi tradivate senza nessuna premura, che disprezzavate la cultura?
E che eravate sempre stressati e depressi, sempre stanchi e oppressi?
E dimmi è vero che eravate sempre arrabbiati gli uni con gli altri?
Che vi offendevate a vicenda per essere nati in posti diversi, per aver idee contrastanti?

È mai possibile che vi combattevate per possedere un pezzo di terra?
E che addirittura vi uccidevate l'un l'altro per fare,
come la chiamavate? Ah si, per fare la guerra...

Com'era quella parola che usavi sempre? ah già... inquinare...
Come era possibile che inquinavate senza pensare alle conseguenze?
Perché facevate finta di salvare le apparenze, che tutto andasse bene anche quando
era evidente, lo sapevate che l'estinzione era imminente?

Perché non hai fatto niente per ribellarti quando potevi?
Perché non hai invertito la rotta quando dovevi?
Perché avevi uno stile di vita così sconsiderato?
Perché di così tanti misfatti ti sei macchiato?

Forse all'inizio non ne eri a conoscenza, non ne avevi coscienza...
Perché hai dovuto vedere crollare il tuo mondo
per capire che era sbagliato di fondo?

E quando avete capito, perché non avete agito?
Perché avete continuato a depredare la stessa terra che vi ha sempre sfamato,
pensando non fosse un reato?

Al tuo tempo non era normale preoccuparsi di ogni nascituro?
Era normale fregarsene dell'avvenire e delle generazioni a venire?

Caro Nonno se mi volevi tanto bene, come io te ne ho sempre voluto, dimmi...




Perché ci avete derubato del nostro futuro?



Lettera di un nascituro venturo