Un rapporto paritario è qualcosa di straordinario, è una sorta di contratto non scritto in cui le parti di comune accordo acconsentono a prendere parte a una relazione, un interazione basata sul reciproco rispetto, sull'equità, sulla solidarietà, sulla lealtà, sulla fiducia e sull'affetto:
istituendo un rapporto alla pari in cui ognuno può essere liberamente se stesso senza maschere, senza imposizioni, senza restrizioni e ognuno viene incoraggiato a dare libero sfogo alle proprie potenzialità ma anche a condividere il più possibile, a lasciarsi influenzare a vicenda. Cercando di cambiare insieme, promuovendo la reciproca crescita personale, l'autocoscienza e provando a migliorare quello che non va, limandosi, ma rimanendo fondamentalmente se stessi.
Essendo alla pari si ha lo stesso peso nelle decisioni e nelle azioni da compiere, si raggiunge sempre insieme un punto di incontro, dialogando civilmente e esponendo le proprie opinioni e posizioni ed, adducendo le proprie motivazioni; partendo dal presupposto che nessuno ha ragione o torto a prescindere, in nessun caso ricorrendo all'uso della forza e della violenza anche psicologica per raggiungere il proprio fine.
Non è una dipendenza ma mutua assistenza. Non è un tipo di relazione in cui una delle parti è vittima e schiava dell'altra, ne fisicamente, ne psicologicamente. Non è una relazione da tappetino, da scendiletto, non c'è dominatore, nessuno deve rinunciare alle proprie passioni, ai propri interessi, ai propri obbiettivi, alle proprie amicizie e si cerca di conciliare le esigenze di entrambi e l'utile col dilettevole.
Ci sono diritti e doveri, come gioie e dispiaceri ma i sentimenti che si provano, sono autentici, veri.. non c'è posto per falsità e egoismo ne per meschinità e servilismo. Al contempo non esistono obblighi ma ognuno è tenuto agire al meglio delle proprie possibilità spinti da un sentimento puro che nasce da un atto dettato dalla propria coscienza, dalla propria volontà.
Si parla sempre di comprensione, di supporto reciproco in ogni situazione e non di apprensione, e ne di repressione; non si viene mai giudicati, ne viene fatto un esame, ne si subisce un interrogatorio di terzo grado.
Ugualmente i metodi coercitivi sono profondamente sbagliati perchè esigono il rispetto tramite l'utilizzo della forza, incutendo timore nel malcapitato attraverso una sorta di ricatto psicofisico: "se non mi ubbidisci le prendi di santa ragione". Quindi estorcendo di fatto l'ubbidienza attraverso la paura, alimentando un clima repressivo e non cercando un punto di incontro tramite il dialogo costruttivo.
Fino a prova contraria ognuno è presunto innocente e agisce in buona fede anche nel caso accada che a una delle due parti venga fatto involontariamente un torto, o subisca un ingiustizia
Le decisioni che riguardano e coinvolgono entrambe le parti vanno prese di comune accordo, cercando di essere imparziali, non privilegiando nessuno. Le azione vanno intraprese cooperando per il bene comune e non per il solo fine personale.
Se se ne presenta l'occasione di potersi aiutare a vicenda, anche come supporto psicologico, va fatto spontaneamente senza che ce ne sia imposizione, come fare una buona azione senza ricompensa e senza sentirsi obbligati ma dettato dalla propria coscienza.
Un rapporto paritario non è senza regole ma esse vengono decise di comune accordo promuovendo il benessere comune.
Si viene trascinati e influenzati dalle idee e dalle posizioni dell'altro, ci si contagia, in un continuo scambio, in divenendo, senza però perdere la propria identità, la propria straordinaria unicità..
Nessun commento:
Posta un commento