domenica 15 marzo 2020

Un mondo senza sentimenti né emozioni



Certi giorni immagino come sarebbe vivere in un mondo postapocalittico, radioattivo, cibernetico, fantascientifico, distopico, a tratti schizzofrenico:

sfrecciare su bolidi truccati, strafatti di mescalina e di adrenalina, duellare all'ultimo sangue per conquistare l'ultima goccia di benzina, svegliarsi ogni giorno e non sapere se sarà l'ultima mattina.

Far esplodere i nemici con la sola pressione delle dita,
vagare senza meta alla ricerca di una possibile via di uscita.

Vivere alla giornata, in cerca di cibo non scaduto e acqua non contaminata.

Venire braccati notte e giorno da orde di non morti, fameliche di cervello, essere costantemente spiati e schedati dal grande fratello.

Dormire in cunicoli sotterranei e venire spolpati da qualche creatura mutante, innamorarsi di qualche replicante dal fisico prestante o farsi soffiare il lavoro da qualche automa senziente.

Rischiare in ogni istante di farsi contagiare da qualche pandemia mortale e venire spazzati via da qualche singolare intelligenza artificiale o da una guerra termonucleare globale.

In un mondo autodistrutto, degenerato e collassato:
in cui ogni essere vivente viene clonato e catalogato,
in cui il pensiero è uniformato e standardizzato,
in cui vige la legge del più forte,
in cui si sfida costantemente la sorte,
e si guarda in faccia la morte,
in cui la vita è appesa a un filo
e ognuno segue il proprio cammino
cercando di riscrive il proprio destino... 


Bisogna cercare ad ogni costo di restare umani, non smettere di ragionare e soprattutto di amare. 

In un mondo in cui non si scrivono più poesie ne canzoni...



Un mondo senza sentimenti 
né emozioni



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